Gestione attività connesse ad attribuzione e nomina di tutele rivolte a minori, anche stranieri non accompagnati, ed interdetti. Rapporti con l'Autorità Giudiziaria: Tribunale Ordinario e Minorile per i procedimenti legati alla tutela degli adulti in condizione di interdizione e alla protezione dei minori. Espletamento di tutte le pratiche economiche e amministrative, sanitarie, legali connesse alla condizione di vita deitutelati. Rapporti con le famiglie e con i responsabili delle strutture residenziali ove sono stati inseriti i soggetti seguiti

I soggetti destinatari dell’esercizio della tutela pubblica possono essere minori o adulti che si trovino in una delle fattispecie previste dalla normativa di riferimento; nello specifico con riguardo ai minori, una pubblica tutela può essere aperta in favore degli stessi nei casi in cui siano privi di esercenti della potestà genitoriale (articolo 330, 333 e 336 del Codice Civile), minori dichiarati in stato di adottabilità, (legge 184/83 e successive modifiche), minori stranieri non accompagnati, (legge n. 40/98 e successive modifiche). Con riferimento agli adulti la funzione è regolata dal titolo XII del Codice Civile dall’art. 404 all’art. 432, in cui sono menzionate le seguenti fattispecie: gli interdetti legali e gli interdetti giudiziali, gli inabilitati, i beneficiari dell’Amministrazione di Sostegno.

Servizio Politiche di inclusione e di integrazione sociale

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- Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo - New York 1989, ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991 n. 176.

La durata dell’incarico varia in relazione all’età e alle esigenze dell’interessato e verrà stabilita dal Giudice con il provvedimento di nomina. L'incarico cessa, in qualsiasi caso, con la morte del beneficiario e da subito l'Amministratore o il Tutore non può più compiere alcun atto.

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